SME Innovation Associate: un programma di mobilità per l’innovazione delle PMI

Come funziona lo H2020 SME Innovation Associate, il nuovo programma di mobilità pensato per le piccole e medie imprese.

La Commissione Europea ha lanciato una nuova iniziativa pilota rivolta alle PMI chiamata H2020 SME Innovation Associate. Questo nuovo schema di finanziamento mira ad aiutare le piccolo-medie imprese ad assumere ricercatori qualificati che provengono dall’estero per sviluppare nuove idee di business. Si tratta quindi di un programma di mobilità orientato alle imprese (Enterprise-led mobility programmes). L’attenzione al punto di vista delle imprese (in particolare le PMI) è in perfetta linea con l’ Agenda del Presidente della Commissione Junker.

A chi è rivolto

L’iniziativa è riservata, da un lato, alle PMI (qui la definizione), incluse le start-up, con sede in uno dei Paesi dell’Unione Europea o in uno Paese associato ad Horizon 2020 (qui l’elenco completo), dall’altro a ricercatori in possesso di un titolo di dottorato o di almeno quattro anni (full time equivalent) di esperienza.

La struttura dello H2020 SME Innovation Associate
La struttura dello H2020 SME Innovation Associate

Essendo un programma di mobilità, centrale è la regola di mobilità: il ricercatore, di qualunque nazionalità, non dovrà aver risieduto o lavorato nel Paese della PMI per più di 12 mesi negli ultimi tre anni.

Cosa offre il nuovo programma di mobilità

La Commissione Europea prevede di poter finanziare complessivamente 90 “borse di mobilità”. I benefici, sia di natura finanziaria che di servizi messi a disposizione, sono:

  • Visibilità su EURAXESS dell’offerta di lavoro, per poter raggiungere una platea più ampia
  • Partecipazione gratuita ad un programma di formazione di base, sia off line per una dozzina di giorni sia online, sui temi dell’innovazione industriale e del business management, per tutti i ricercatori selezionati e per i loro supevisor aziendali, gestito dalla Commissione,
  • Partecipazione a programmi di formazione personalizzati organizzati dall’impresa
  • Supporto finanziario all’impresa per coprire i seguenti costi:
    • Salario del ricercatore per 12 mesi, per un importo competitivo per gli standard di mercato nazionale dell’impresa;
    • Costi di trasferimento del ricercatori, fino ad un massimo di 5.000 euro;
    • Costi di viaggio, vitto e alloggio per le attività di formazione

Come funziona

Lo sviluppo temporale dello H2020 SME Innovation Associate
Lo sviluppo temporale dello H2020 SME Innovation Associate

Fase 1: dal 11/2/2016 al 30/6/2016

Le imprese hanno tempo fino al 30 giugno 2016 per presentare una proposta alla Commissione, partecipando al bando “INNOSUP-02-2016 – European SME innovation Associate – pilot” pubblicato sul Participant Portal. La proposta dovrà includere:

  • Piano di selezione e assunzione
  • Descrizione della profilo ricercato e della posizione offerta
  • Il testo dell’inserzione di offerta di lavoro da pubblicare su EURAXESS e altri media,
  • Informazioni sulla tipologia contrattuale e sulla remunerazione.

Parallelamente, l’impresa potrà (se vorrà) pubblicare su EURAXEXX, nonché su altri portali, una manifestazione di interesse: in tal modo potranno verificare l’attrattività della loro idea di business e della posizione offerta ed eventualmente migliorarla prima della scadenza del bando (è bene ricordare che è possibile ri-presentare nuove versioni della proposta fino all’ultimo minuto, anche dopo aver fatto un primo invio). Ad esempio, in base alle risposte ricevute, potrà rivedere le caratteristiche del profilo, i compiti assegnati, la remunerazione offerta o la forma contrattuale proposta, per cercare di raccogliere un numero sufficiente ma non eccessivo di candidature tra le quali selezionare l’Innovation Associate.

Fase 2: dal 1/7/2016 al 28/2/2017

Per quanto riguarda la richiesta di contributo, questo è il periodo che la Commissione si riserva per valutare le proposte ricevute dalle PMI. Entro la fine di marzo 2017 saranno selezionate le 90 imprese che hanno presentato il miglior progetto in base ai criteri di selezione definiti.

Parallelamente, ciascun impresa potrà decidere se rendere pubblicare su EURAXESS l’offerta di lavoro a prescindere dal ricevimento del contributo comunitario. In tale modo, se l’azienda individua un candidato adeguato, potrà assumerlo immediatamente. In tal caso, però, l’azienda non potrà più accedere al contributo finanziario né godere del programma di formazione previsto dalla Commissione.

Fase 3: dal 1/3/2017 al 30/8/2018

In questa terza fase, le imprese i cui progetti sono stati selezionati dovranno pubblicare l’offerta di lavoro su EURAXESS e altri portali (da inizio marzo a fine aprile 2017).

Tra maggio e giugno 2017 si dovranno tenere i processi di selezione, che sono a cura dell’impresa. La Commissione vigilerà solo sul rispetto delle condizioni di ammissibilità dei candidati, ossia sul possesso di dottorato o esperienza e sul rispetto della regola di mobilità.

Il contratto di lavoro e mobilità inizierà per tutti gli Innovation Associate il 1° settembre 2017 e durerà un anno intero.

Perché questo programma

The action aims at overcoming barriers for EU SMEs and Start-ups to the recruitment of highly qualified specialists (PhD or equivalent) that are not available on the national job market (either because the required skills are not available or because they are not affordable), but whose knowledge would be crucial to open up opportunities for innovation and significant growth for the enterprise.

Innovation in SMEs is often hampered by a lack of access to specialised skills and knowledge. At the same time, many companies find it difficult to manage innovation processes effectively and struggle to recruit specialised knowledge as they don’t tend to have extensive international Networks or the well-known brand names of large enterprises.

Secondo l’analisi della Commissione, la capacità di innovazione delle piccole e medie imprese è fortemente limitata dalla difficoltà di acquisire competenze qualificate e specializzate. In particolare, (1) tali competenze non sono presenti nel mercato nazionale in cui operano oppure (2) lo sono ad un costo troppo elevato per le PMI. Dall’altra parte, le PMI non riescono a trovare tali competenze all’estero perché (3) non hanno una rete di relazioni internazionali sufficientemente sviluppato e (4) il loro marchio non è abbastanza noto per essere attrattivo per i profili qualificati presente nel mercato europeo.

In breve, l’incontro tra domanda e offerta di lavoro fatica a realizzarsi sia a livello nazionale che internazionale, con grave danno per la crescita delle PMI. H2020 SME Innovation Associate cerca di facilitare tale incontro.

Alcune osservazioni critiche

La proposta di questo nuovo schema è interessante. In particolare, vale la pena tentare questo esperimento di programma di mobilità perché il finanziamento precede e favorisce l’incontro tra domanda e offerta di lavoro: l’azienda prima ottiene il finanziamento e poi trova sul mercato la competenza che cerca. Iniziative simili, come le borse individuali Marie Skłodowska-Curie invertono l’ordine: prima l’ente di ricerca e il ricercatori si incontrano e poi (assieme) presenta una richiesta di finanziamento.

Se lo SME Innovation Associate dimostrerà di funzionare, questo meccanismo potrebbe essere testato anche nell’ambito della ricerca, in particolare per aiutare le università e i ricercatori che hanno una rete di relazioni meno sviluppata e una ridotta visibilità a livello internazionale.

Tuttavia, l’iniziativa non è esente da alcune pecche o limiti.

Presupposti non pienamente dimostrati

Sembra difficile pensare che in un Paese le competenze ricercate sul mercato siano del tutto assenti (vedi sopra il primo fattore critico menzionato), a meno di considerare Paesi di piccolissime dimensioni. Sarebbe interessante vedere come i proponenti dimostreranno l’impossibilità di reclutare sul mercato nazionale le competenze richieste, come previsto da uno dei criteri di valutazione adottati (“Demonstrated inability to recruit the required skills on the national labour market”).

Anche il problema del costo del personale qualificato (fattore critico 2), ammesso che sia reale, non trova una vera risposta nel nuovo meccanismo. È lecito attendersi che le aziende assumano dottori di ricerca e ricercatori per un periodo più lungo rispetto ai 12 mesi già finanziati dal programma? Non si rischia, invece, che il meccanismo “droghi” il mercato del lavoro, magari riducendo a lungo andare la disponibilità delle aziende ad assumere tali figure in assenza di finanziamenti?

La risposta agli altri due fattori critici (3 e 4) offerta dal programma è di poca rilevanza e di fatta limitata alla pubblicazione dell’offerta di lavoro su EURAXESS, ma questa opportunità era ed è già disponibile. Se proprio si voleva affrontare questa difficoltà, si sarebbe dovuto pensare a meccanismi di finanziamento a supporto delle spese di pubblicazione di annunci sui media già presenti: penso alle pagine di inserzioni dei principali quotidiani europei di qualità, soprattutto nelle edizioni del fine settimana, e alle relative versioni elettroniche.

Perplessità anche sulle soluzioni tecniche

Le tempistiche non sembrano adeguate per una impresa: tra la presentazione della proposta e l’attivazione del contratto passeranno ben 15 mesi, dal 30/6/2016 a settembre 2017 (fine o inizio?). Per una borsa individuale Marie Skłodowska-Curie il tempo che intercorre tra presentazione della proposta e attivazione del contratto, a meno di avvio del progetto ritardato per esigenze particolari, è di 8-9 mesi.

Inoltre, il vincolo che tutti i contratti partano in settembre sembra eccessivamente rigida e potrebbe non collimare con i tempi interni dell’azienda. Un certo margine di tolleranza (una finestra all’interno della quale attivare il contratto) sarebbe stata probabilmente più idonea.

Il doppio percorso parallelo — la proposta di progetto alla Commissione e la raccolta di manifestazione di interesse e (successivamente) di candidature attraverso EURAXESS — sembra un po’ farraginoso. Non credo che  sarà facile ottenere feedback chiari tramite EURAXESS per migliorare la proposta di progetto (Fase 1), e non è nemmeno chiaro perché, dopo aver spese energie per presentare una richiesta di contributo, una PMI dovrebbe optare per la pubblicazione dell’inserzione su EURAXESS in maniera “incondizionata”, ossia prescindendo dall’ottenimento del contributo (Fase 2).

Uno schema da rodare

La Commissione sottolinea che si tratta di un’iniziativa pilota e che sarà accompagnata da uno studio per valutarne l’impatto, il grado di soddisfazione e i possibili miglioramenti.

Alcune domande che si vogliono indagare sono già anticipate dal Work Programme 2016-2017 di Innovation in SMEs, pagine 51-52, dove è presentato lo studio che sarà commissionato con gara d’appalto:

  • Does encouragement of mobilisation of experienced researchers and their training in ‘innovation management’ address the needs of SMEs experiencing difficulties in accessing skills in very early stages of innovation activities? Would the mobilisation of junior researcher address the SMEs’ needs better?
  • Is the tested design appropriate to address the challenges with respect to mobilisation of SMEs, application, evaluation and award of grants, duration of the assignment, financial and grant management aspects?
  • Do benefitting SMEs accelerate innovation activities as compared to non-benefitting?
  • Can experienced researchers realise additional career opportunities following the support?

Lo studio dovrà considerare sia il gruppo di PMI e associate finanziati, sia le PMI che non hanno ottenuto il finanziamento. Su questo mi sento di suggerire di distinguere tra quelle che hanno accettato la pubblicazione condizionata dell’offerta su EURAXESS e quelle che hanno proceduto comunque a promuovere la posizione a prescindere dal finanziamento (vedi Fase 2).

Inoltre, lo studio dovrà confrontare questo meccanismo con altre iniziative già esistenti, come le azioni Marie Skłodowska-Curie e lo European Institute of Innovation and Technology.

La Commissione, a seguito dei risultati dello studio, ipotizza diversi sviluppi futuri: una sua adozione a più ampia scala a livello comunitario, oppure l’introduzione di eventuali elementi presenti in simili programmi nazionali o regionali. Ma per sapere cosa accadrà, si dovrà attendere fino alla conclusione del progetto pilota, alla fine del 2018.

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