Quali colori per i generi

Quali colori scegliere per rappresentare uomini e donne, maschi e femmine nei grafici? È possibile sfuggire allo stereotipo del rosa e blu? È utile?

L’articolo apparso oggi sul Post mi ricorda che anch’io ho dovuto fare delle scelte per rappresentare con i colori i due generi, uomini e donne. Mi è capito infatti di dover visualizzare alcuni dati che riguardavano i due generi – per esempio per il progetto INVITE – e ricordo di essermi posto la medesima domanda.

Come evitare lo stereotipo di genere veicolato dalla dicotomia rosa/blu? Quale palette di colori scegliere di pari efficacia?

I motivi per superare uno stereotipo cromatico

È vero che lo stereotipo che associa il rosa a donne / femmine e il blu a uomini / maschi è relativamente recente. In passato il rosa era spesso associato ai maschi, in quanto avvertito più vigoroso (per vicinanza con il rosso) rispetto ad “pallido” celeste. Si noti che quindi che di fatto si è passati da uno stereotipo cromatico ad un altro, invertendo il segno.

È anche vero che la scelta dei coli nei grafici è puramente arbitraria, molto spesso. Non c’è nessun motivo per cui una coppia diversa di colori possa esprimere le dicotomie maschio/femmina e uomo/donna.

Anzi: è chiaro che molti stereotipi trovano espressione in quella coppia di colori. Giochi e abiti per bambine saranno tendenzialmente rosa, mentre quelli per bambini saranno blu o azzurri. Sin dal fiocco che segnala la nascita di un neonato, il colore si impone. Eppure non c’è mai motivo di distinguere tra giochi, abiti e fiocchi per l’una o per l’altro. Il colore sembra quindi rafforzare uno stereotipo, un pregiudizio di per sé infondato.

È infatti spesso si ricorre a colori “terzi”: gialli, verdi o altre tinte, per smarcarsi da questo

Quindi, perché non cambiare palette di colori e rompere gli schemi?

I motivi per continuare un codice visivo efficace

Ma ci sono ragioni che spingono a favore della coppia rosa-blu. Si tratta di un codice così riconoscibile che facilita la lettura di un grafico senza (talvolta) dover trovare conferma nella legenda circa le associazioni dei colori.

Con rosa e blu avviene qualcosa di analogo alla palette del semaforo: verde indica un valore positivo, il rosso un valore negativo, e il giallo un’allerta. Oppure pensiamo a rosso e blu quando si parla di temperature: eppure l’acqua – calda o fredda che sia – è sempre trasparente. Violare questi codici, per esempio invertendoli, richiede al lettore una fatica certamente maggiore per comprendere il grafico. Se disattento, potrebbe persino ignorare la legenda e leggere i dati all’incontrario. Certo la responsabilità sarebbe in capo al lettore, ma credo che il grafico porterebbe comunque una grave responsabilità.

Qualcuno poi potrebbe chiedersi la coppia rosa/blu in sé comporti uno stereotipo. Oppure, quanto realmente usare tale coppia di colori in un grafico, rafforzi (quali?) stereotipi.

Alla ricerca di una soluzione (o di un compromesso?)

Di fatto io stesso percepivo la necessità di allontanarmi dal codice prestabilito, ma non saprei direi quanto e quale ruolo giochi nel caso specifico nel rafforzare pregiudizi.

Alla fine mi sono sempre trovato a fare una scelta di mezzo, come nel caso del progetto INVITE. La coppia arancio/viola è chiaramente diversa dal rosa/blu, ma dovendo fare le coppie l’arancio ha rappresentato le femmine perché più simile al rosa-rosso, mentre il viola (si noti scuro!) – che è più prossimo al blu – è stato associato ai maschi. Almeno così al mio occhio e alla mia mente.

L’ISTAT nel rapporto del 2021 ha scelto il verde per i maschio e l’arancio per le femmine. Di nuovo l’arancio per le donne (come nel mio caso) e il verde (simile al blu) per gli uomini.

Il Telegraph ha scelto il viola per le donne e il verde per gli uomini. Lo ha fatto con motivazioni storiche che però valgono solo per il Regno Unito. Eppure tra i due colori, anch’io sento il viola più prossimo al rosa che non al verde, e quindi l’associazione di nuovo quasi più “naturale”, ossia prossima allo standard rosa-blu.

SI potrebbe pensare un tentativo che al tempo stesso sconfessa uno stereotipo usandolo.

È stata una scelta intelligente? Non lo so. Ma ho l’impressione che anche chi cerca delle altre soluzioni si muova nella direzione che io ho istintivamente seguito.