Coronavirus e programmi europei: qual è la situazione ad oggi

Come i principali programmi comunitari hanno reagito alla diffusione di COVID-19? Quando e quali informazioni e istruzioni hanno dato ai beneficiari? Qui una breve rassegna su Horizon 2020, Erasmus+, Creative Europe e altri ancora.

Sono passati dieci giorni dal mio post su coronavirus e clausola di forza maggiore. Nel frattempo, la situazione è cambiata notevolmente. Quello che sembrava essere un problema solo italiano, ora riguarda molti Paesi e l’intera Unione europea. Inoltre, la situazione si è ulteriormente aggravata e molti Paesi hanno introdotto forti restrizioni alla mobilità transnazionale e interna: non solo l’Italia, ma anche Austria, Spagna, Francia e in parte la Germania.

Vediamo allora come i principali programmi comunitari hanno reagito alla diffusione di COVID-19. Terrò conto solo delle informazioni disponibili sui siti. Non posso escludere che siano avvenute comunicazioni dirette (per email) ai singoli beneficiari.

Horizon 2020

La FAQ sulla clausola di forza maggiore

Ieri sera, 16 marzo, la Commissione europea ha pubblicato una FAQ per spiegare funziona la clausola di forza maggiore dei contratti di convenzione di Horizon 2020. Il titolo è esplicito: quando posso ricorrere all’Articolo 51 del Grant Agreement?

La risposta spiega cosa prevede l’articolo 51 e ricorda che tutti i beneficiari devono informare immediatamente la Commissione o l’Agenzia e devono intraprendere tutte le azioni necessarie per limitare i danni (p.es. cancellare il volo e richiedere il rimborso, se possibile). Inoltre, si sottolinea che la possibile applicazione della clausola di forza maggiore è valutata caso per caso.

La risposta entra in merito alla ammissibilità di costi collegati all’impatto della crisi del coronavirus sul progetto e fa due esempi distinti.

Il primo caso riguarda i costi sostenuti per attività annullate, come un viaggio o una conferenza. La Commissione afferma che se sono rispettati i criteri di ammissibilità dei costi fissati dall’articolo 6, tali costi potranno essere rimborsati anche se l’attività non è avvenuta.

Il secondo caso riguarda costi straordinari per far fronte alla situazione, per esempio per riprogrammare una conferenza nei mesi successivi. In questo caso si tratta di attività svolte o da svolgere in futuro in risposta alla diffusione del coronavirus. Tali costi saranno ammissibili solo se ritenuti necessari, oltre che in linea con l’articolo 6, e comunque senza un aumento del contributo.

Marie Skłodowska-Curie Actions

Già qualche giorno, il 13 marzo, prima la Commissione aveva pubblicato una notizia specifica per i progetti finanziati all’interno delle azioni Marie Skłodowska-Curie.

La notizia assicura la “massima flessibilità […] all’interno del quadro legale”, formula che sarà usata anche in altri programmi, ma non dà indicazioni specifiche.

maximum flexibility in the implementation of the programme, within the limits of the applicable legal framework

Ci informa che la REA ha già informato i singoli beneficiari (il riferimento è probabilmente ad una email giunta attorno al 6/3/2020) sulla possibilità di applicare la clausola di forza maggiore, invitato a contattare i rispettivi project officer e ricordato che le situazioni saranno valutate caso per caso.

ERC European Research Council

Non ad oggi pubblicato nessuna indicazione specifica sul sito. Il 16 marzo ha pubblicato una notizia informando che gli uffici continuano ad essere operativi e che le valutazioni delle proposte procedono, nonostante tutto.

Nessuna indicazione è fornita circa i progetti finanziati, se non un laconico “stiamo seguendo l’evoluzione delle cose e informeremo i finanziati e i proponenti quando necessario”.

We are continuing to monitor the situation closely and will provide further information as necessary to grantees and applicants.

Erasmus+, Creative Europe, Europe for Citizens

L’agenzia esecutiva EACEA che gestisce questi programmi ha pubblicato già il 6 marzo una comunicazione sul proprio sito. Molti di questi programmi sono essenzialmente basati sulla mobilità: pensiamo solo agli scambi Erasmus+ o ai gemellaggi tra città. Non stupisce quindi la pronta reazione.

In breve, la comunicazione rimanda alle indicazioni delle singole autorità nazionali e locali competenti – detto in un momento in cui ciascun Paese si stava “muovendo” per la propria strada, senza una linea comune, a differenza di oggi.

Apprezzo anche l’attenzione alla dimensione umana della situazione: lascia a ciascun ente e ciascuna persona la scelta se mettersi in viaggio oppure no e ricorda di rivolgersi al sostegno delle ambasciate e dei consolati.

Infine, ricorda che esiste una clausola di forza maggiore nei contratti di convenzione che può (la sottolineatura è di EACEA) trovare applicazione e che deve essere considerata caso per caso al momento della valutazione dell’ammissibilità dei costi.

EACEA also reminds that all the Agreements contain a “force majeure” clause which may apply to mobility restrictions, as a direct consequence of the measures taken by the competent national authorities in charge. However, please note that the existence of an event of “force majeure” suitable to concretely hinder the ordinary implementation of the planned actions will be analysed on a “case-by-case” basis, and in due time, i.e. when the eligibility of the costs will be assessed.

Il 13 marzo l’EACEA e la Commissione europea pubblicano una informativa riferita ai progetti di Creative Europe. Qui troviamo la formula della massima flessibilità, senza aggiungere nulla rispetto a quanto detto precedentemente.

Oggi, 17 marzo, l’EACEA è ritornata sulla questione, stavolta con riferimento al programma Erasmus+. Oltre a usare la formula “massima flessibilità”, richiama nuovamente la clausola di forza maggiore. Si specifica che questa riguarda sia costi aggiuntivi, che attività da riprogrammare, pur nel limite del contributo già stabilito. Viene quindi data una interpretazione più ampia della clausola di forza maggiore, rispetto a quella del 6 marzo che sembrava fare riferimento solo alla cancellazione di viaggi.

E gli altri programmi?

Ho navigato sui siti di altri programmi comunitari ma non ho trovato nulla ad oggi riferito alla gestione dei progetti finanziati.

Sul sito dell’agenzia EASME dedicato al Life+ non si trova nulla. C’è solo un riferimento all’Info Day del 30 aprile, che si svolgerà in remoto a causa del coronavirus.

Nessuna notizia dedicati ai programmi Justice e Rights, Equality and Citizenship Programme, né sul Funding and Tender Portal né sul sito della DG Justice.

Nemmeno l’agenzia CHAFEA che gestisce EU Health Programme e Consumers Programme ha pubblicato qualcosa in merito.