L’impatto delle scienze sociali e umanistiche e la sua valutazione

Il 28 e 29 novembre si è tenuta a Vienna la conferenza “Impact of Social Sciences and Humanities for a European Research Agenda – Valuation of SSH in mission-oriented research”.
Qui un breve report che ho fatto per alcuni colleghi.

Il 28 e 29 novembre si è tenuta a Vienna una conferenza europea dal titolo “Impact of Social Sciences and Humanities for a European Research Agenda – Valuation of SSH in mission-oriented research”.

L’iniziativa rientrava tra gli eventi organizzati dalla Presidenza austriaca del consiglio dell’Unione europea.

La partecipazione è stata molto alta, con rappresentanti delle istituzioni pubbliche e dei finanziatori pubblici e privati (in particolare della Commissione europea), di ricercatori europei, ma anche dello staff amministrativo degli enti di ricerca e università.

Tema della conferenza secondo la Commissione europea

Wolfgang Burtscher – Deputy Director General, European Commission, DG Research and Innovation – ha così presentato le aspettative della Commissione rispetto alla conferenza:

  1. Comprendere in cosa consista l’impatto nel caso delle SSH, qual è la sua natura? Qual è il potere transformativo delle SSH e quale contributo possono portare le SSH all’elaborazione delle soluzioni cercate
  2. Quali sono gli impatti attesi dalle SSH e come riorganizzare il sistema della ricerca e innovazione per raggiungerli
  3. Come monitorare o misurare l’impatto per le SSH? Per la Commissione il problema fondamentale è quello dell’accountability delle politiche di finanziamento.

Spunti di riflessione raccolti

Mi è difficile riassumere in pochi minuti quanto emerso negli interventi e nelle discussioni di due giorni intensi, tanto meno posso dare conto delle sessioni parallele cui non ho partecipato.

Mi limito quindi ad alcuni spunti di riflessioni che ho colto e che più mi hanno colpito.

Su valore, valutazione e impatto

  1. Le SSH hanno un valore economico ma sono anche un bene comune. È necessario adottare un modello più complesso di valore che comprenda l’utilità (uso), la qualità (prezzo) e il giudizio di valore (normatività). ― John Brewer, Queen’s University
  2. Valuation is not evaluation, responsibility is not accountability. ― Ulrike Felt, University of Vienna
  3. Non basta sostenere l’innovazione tecnologica: l’adozione di una soluzione tecnologica è essa stessa una questione sociale e non meramente economica. ― Ulrike Felt, University of Vienna
  4. L’impatto delle SSH è ovunque, ma invisibile. Bisogna smettere di usare i medesimi indicatori per le discipline STEM e SSH. ― Yves Gingras, Observatory of Science and Technology
  5. A ben vedere le SSH sono le discipline con il più alto impatto sociale ed economico: basti pensare ai docenti SSH. ― Ineke Sluiter, Royal Netherlands Academy of Arts and Sciences / Leiden University
  6. I tempi sono diversi tra STEM e SSH: cinque anni – il periodo di riferimento per la valutazione di impatto a lungo termine – non sono nulla per le trasformazioni sociali, che avvengono su archi temporali più lunghi. ― Harald Hartung, European Commission, DG Research and Innovation
  7. Un’aporia: Il fattore linguistico smette in contrapposizione la ricerca dell’impatto scientifico (che deve avvenire in inglese) dall’impatto sociale (che richiede l’uso delle lingue nazionali). ― Marc Vanholsbeeck, Free University of Brussels

Alcune proposte per un cambiamento

  1. Otto priorità per il futuro: trans-disciplinarità; complessità; lavoro in team anche nelle SSH; confronto diretto con STEM; cogliere le opportunità; nuovi spazi (anche fisici); nuova leadership; nuove metriche. ― James Wilsdon, University of Sheffield
  2. Anchoring innovation, ossia collegare il nuovo al già noto. Se non si ancora l’innovazione, l’innovazione è destinata a fallire. Questo è il ruolo delle SSH. Si veda il fallimento della campagna di vaccinazione contro il papillomavirus, che ha ignorato il fattore umano. ― Ineke Sluiter, Royal Netherlands Academy of Arts and Sciences / Leiden University

Proposte concrete

  1. Dalla discussione nel panel su “Food and natural resources”: Necessario ripensare
    • il modo in cui è presentato il topic, per favorire il coinvolgimento dei ricercatori SSH nei vari temi di Horizon 2020
    • il modo in cui la sezione Impatto è valutata, dando maggiori istruzioni ai valutatori
    • il numero di valutatori coinvolti: l’interdisciplinarietà, unito al numero limitato (3-5) di valutatori, dà troppo potere discrezionale ai valutatori.
  2. In Horizon Europe la valutazione (assessment) dovrebbe basarsi sia indicatori, ma anche su una parte narrativa. Per il resto tutto come prima. ― Harald Hartung, European Commission, DG Research and Innovation
  3. Bisogna puntare sull’innovazione sociale, perché la tecnologia non è il principale driver di innovazione, ma solo un enabler. Cfr Atlas dell’innovazione sociale: https://www.socialinnovationatlas.net/ ― Jürgen Howaldt, TU Dortmund University, Social Research Centre
  4. Bisogna concentrarsi sul co-design e sulla co-creation: non vale più il modello lineare e unidirezionale: ricerca / disseminazione / adozione / realizzazione / impatto. Si deve passare dal knowledge transfer al knowledge exchange coinvolgendo tutti gli stakeholder. ― Julie Carlier and Stefan Meysman, Ghent University.
    Sul co-design riflessioni analoghe fatte da Corinna Amting, REA Research Executive Agency – Inclusive, Innovative and Reflective Societies.
  5. È necessario coinvolgere le organizzazioni della società civile (CSOs), prevedendo alcuni organismi ad hoc all’interno dei progetti, p.es. National Stakeholders Groups.
  6. È importante anche prevedere un Impact manager e/o un Impact Committee. ― Bettina Uhrig, Oslo Metropolitan University / Norwegian Social Research Institute
  7. Bene coinvolgere le CSOs, ma sono rappresentative della società? Come coinvolgere la società, se la società è divisa su un certo tema? ― Tereza Stöckelova, Czech Academy of Sciences
  8. Talvolta essere trasformativi significa non essere utili e andare contro le logiche della società contemporanea. ― Angela Liberatore, European Research Council Executive Agency

Osservazioni finali

Molti – la Commissione in primis – pensano che le SSH trovino spazio principalmente nelle Azioni Marie Skłodowska-Curie e in ERC, dove viene finanziata la ricerca fondamentale a prescindere dall’impatto sociale.

La Commissione europea è sembrata in alcuni casi colta alla sprovvista dalle critiche mosse da tanti ricercatori. Il dialogo resta aperto a condizione che le risposte di riforma rispondano all’esigenza di almeno accountability della Commissione verso i cittadini.

D’altra parte, le critiche – specie le più dure – avevano talvolta il retrogusto della difesa d’ufficio  da parte dei ricercatori SSH. Sottolineo che le strategie retoriche adottate sono state diverse e contraddittorie tra loro: chi sottolinea che le SSH hanno il massimo impatto, chi sostiene che abbiano un impatto diverso dalle STEM, e chi ancora ritenga che la ricerca in SSH sia tanto migliore quanto meno si preoccupa di impatto.

Inoltre, quante di queste critiche potranno tradursi in politiche concrete, realizzabili nell’arco temporale di un programma quadro?

Come hanno detto in molti, Horizon Europe sarà un’evoluzione più che una rivoluzione rispetto ad Horizon 2020.

Certamente Horizon Europe non costituirà una rivoluzione per le SSH. Tutto proseguirà grosso modo come è già adesso, con piccoli aggiustamenti (p. es. su come saranno valutate le proposte o saranno scritti i topic).

Riferimenti