Ancora sulla gratuità della cultura

Continua la discussione sulla “cultura gratis per tutti”, con un intervento di Salvatore Carrubba sul Corriere.

Salvatore Carrubba
Salvatore Carrubba (© Tam Tam)

La discussione aperta da Shammah André Ruth, direttrice del Franco Parenti, sugli eventi culturali gratuiti, si arricchisce di un nuovo intervento: quello di Salvatore Carrubba, presidente dell’Accademia di Brera a Milano ed ex assessore alla cultura del Comune di Milano, sul Corriere di sabato 22 gennaio.

L’autore ricorda che non solo altri servizi di natura privata (come bar, ristoranti e cinema, per restare all’elenco di Shammah André Ruth) sono a pagamento, ma anche altri servizi di natura pubblica – come la scuola e l’università – richiedono “un biglietto”.

Ma, soprattutto, Carrubba mette in evidenza un effetto perverso degli eventi culturali gratuiti: il rischio (o meglio, la certezza) è che tali eventi siano pagati da chi è più povero a chi è più ricco.

Tutte le ricerche dimostrano che i consumi culturali sono effettuati soprattutto da fasce sociali medio-alte: perciò la gratuità, pagata poi attraverso le tasse, finisce con l’ essere quanto di più regressivo immaginabile, perché toglie (anche) ai poveri per dare (soprattutto) ai ricchi (e ai turisti stranieri).

Bisogna evitare un errore grossolano. Non si sta suggerendo che introdurre un biglietto d’ingresso a musei e teatri corrisponda ad una politica distributiva più giusta. Il costo del biglietto continua a “pesare” di più per le fasce economiche deboli, che per quelle più abbienti.

Ma bisogna pur chiedersi se è giusto tutti i cittadini, attraverso il prelievo fiscale, paghino – certo in maniera progressiva rispetto al proprio reddito – il piacere di una serata culturale ai pochi spettatori o visitatori.

Una cultura democratica è quella che fa sì che i visitatori di musei e gli spettatori di teatro aumentino, no quella che fa sì che questi paghino di meno.

Ma restiamo ancora in debito di un’integrazione sugli aspetti collegati alle richieste di finanziamento che tale questione solleva.