Avere dei siti di informazione affidabili da cui attingere per essere aggiornati su ciò che avviene tra Bruxelles e Strasburgo è fondamentale per chi si occupa di finanziamenti europei.

Aiuta a prepararsi alle decisioni che saranno prese presso le istituzioni comunitarie e a rafforzare le proprie proposte allineandole alle politiche europee.

I limiti del giornalismo tradizionale

Purtroppo il panorama dei media italiani non è di grande aiuto. Sono poche le notizie che trovano spazio sui giornali (e relativi siti) italiani, anche su quelli di maggiore prestigio. Spesso, poi, le notizie sono raccontate in maniera imprecisa, con un’attenzione particolare al loro riflesso sul dibattito politico nazionale.

Ci si potrebbe rivolgere a quotidiani e riviste degli altri Paesi europei: non sono pochi quelli che portano avanti un invidiabile giornalismo di qualità. Anche in questo caso, spesso il punto di vista è quello delle altre capitali e quindi danno una lettura talvolta unilaterale dei fatti.

Inoltre altri due ostacoli si frappongo. Innanzi tutto, si ha a che fare con il paywall, ossia l’accesso a pagamento alle notizie adottato da alcuni giornali. Dall’altro, abbiamo la barriera linguistica: a meno di volersi limitare all’inglese – koiné internazionale ma a ben vedere lingua nazionale di pochi Paesi UE di dimensione medio-piccola, dopo la Brexit – restano escluse le notizie in francese, tedesco, o spagnolo, per non parlare di altre lingue. È credibile la conoscenza dell’Unione europea senza conoscere ciò che viene scritto nella lingua del più grande e influenze Stato membro, la Germania?

Un elenco ad hoc per informarsi

Ho deciso di preparare un elenco di fonti di informazione utili per chi vuole seguire il dibattito a Bruxelles. Si tratta di una lista non esaustiva e senza particolari criteri di scientificità. L’ordine non ha un particolare significato, se non separare i siti di informazione italiani (per primi) da quelli internazionali (i secondi).

Per quanto riguarda i media, come vedrete non c’è nessuno dei quotidiani tradizionali (Corriere della Sera, Repubblica, Stampa o IlSole24Ore) per i motivi indicati sopra. Dovrebbe far riflettere che questi siti spesso hanno una generica dedicata agli Esteri in cui entra di tutto, dalla notizia di alta diplomazia alla cronaca di più basso livello. Si segnalano invece siti di informazione nativamente digitali, che si sono segnalati per una particolare cura editoriale nella proposta delle notizie.

A livello internazionale la scelta è stata analoga. Non troverete Guardian, Le Monde, El País o la Frankfurter Allgemeine Zeitung. Ci sono invece iniziative editoriale basate a Bruxelles (una piccola capitale per un grande territorio, a ben pensarci), che spesso adottato un modello misto: organo di informazione da Bruxelles, ma anche strumento di lobby rivolto esplicitamente ai decisori politici che frequentano le istituzioni dell’Unione europea, ma anche società di comunicazione per terzi.

Molti di questi cercano anche di produrre un giornalismo plurilingue: talvolta mettendo a disposizione lo stesso contenuto in più lingue, altre volte producendo notizie diverse in lingue diverse, tenendo conto dei diversi pubblici.

Di ciascun medium, ho indicato non solo il sito web, ma anche i canali social (Twitter, Facebook, LinkedIn e Instagram) e la presenza di newsletter. Penso che seguire uno o più di questi media sia più semplice attraverso questi strumenti, che non impegnandosi a visitare quotidianamente i siti elencati.

E finalmente ecco l’elenco

Dopo queste premesse, non vi resta che consultare i siti qui indicati, scegliere quello che fa per voi e come rimanere informati.

Buona lettura!