Regno Unito e UE: come continuerà la collaborazione in Horizon Europe

Il Regno Unito parteciperà (quasi certamente) al programma UE Horizon Europe. Ma come funzionerà questa cooperazione post Brexit? Guardiamo cosa dicono le bozze dei documenti, aspettando la loro approvazione

Con l’accordo della vigilia di Natale, Regno Unito e Unione europea hanno trovato una soluzione alla decisione britannica di uscire dell’Unione europea e definito come continueranno i loro rapporti. Qui vediamo in dettaglio come il Regno Unito potrà partecipare al prossimo programma Horizon Europe.

Un percorso lungo e ancora da chiudere

Il percorso della Brexit è stato lungo e di fatto ancora non si è concluso.

Per quanto riguarda Bruxelles, l’accordo dovrà essere approvato dal Parlamento europeo e poi dal Consiglio.

Poiché mancano i tempi tecnici per concludere l’iter entro il 31 dicembre 2020, la Commissione ha proposto che il Consiglio autorizzi – con voto unanime di tutti i 27 paesi stati membro – la firma dell’accordo e la sua applicazione provvisoria fino al 28 febbraio 2021, per poter concludere l’iter previsto.

A Londra, invece l’accordo dovrà essere ratificato dal Parlamento, che è già stato convocato per il 30 dicembre.

I due negoziatori – Dominic Raab a sinistra e Michel Barnier sul podio – presentano l’Accordo raggiunto tra Regno Unito e Unione europea (Foto di Lukasz Kobus, Fonte: EC – Audiovisual Service )

I documenti

Il contratto copre tutti i diversi ambiti di cooperazione tra Regno Unito e Unione europea ed è composto da diversi documenti.

I più importanti sono l’Accordo commerciale e di cooperazione (Trade and Cooperation Agreement) e le Dichiarazioni congiunte del Regno Unito dell’Unione europea (Declarations).

In realtà la partecipazione del Regno Unito ai programmi comunitari 2021-2027 costituisce una parte minore e di fatto non è mai stata messa in discussione. In particolare, entrambe le parti sin dall’inizio hanno sempre espresso la volontà di collaborare nel settore della ricerca.

Ovviamente, vedendo cosa è successo con il programma Erasmus+, non era comunque da dare per scontato. Sia il Regno unito che la Commissione avevano esplicitamente incluso la continuazione della collaborazione nel programma Erasmus+, ma all’ultimo Boris Johnson ha dovuto “a malincuore” rinunciare al programma vetrina dell’Unione europea.

La partecipazione a Horizon Europe e agli altri programmi UE

L’Accordo dettaglia le modalità di cooperazione nei programmi dell’Unione europea nella sezione 5 (pagine 365 e seguenti).

Il Regno Unito parteciperà e contribuirà al finanziamento ad una serie di programmi comunitari. L’elenco dei programmi cui il Regno Unito intende aderire è indicato nelle Dichiarazioni (pagina 15 e seguenti).

Si tratta dei programmi dedicati alla ricerca spaziale (Space e in particolare Copernicus), alla ricerca e innovazione tout court (Horizon Europe, compreso Euratom), e alla ricerca nucleare (ITER).

Come si vede da questo elenco, Erasmus+ è stato escluso.

Per entrare più nel dettaglio del programma specifico Horizon Europe, gli enti e le persone britanniche potranno partecipare:

  • a tutte le linee di finanziamento di Horizon Europe,
  • alle attività dello European Institute of Innovation and Technology (EIT) e delle sue Knowledge and Innovation Communities (KICs),
  • alle attività dirette e indirette dello Joint Research Centre (JRC),
  • ai programmi di cooperazione europea stabiliti in base agli articoli  185 e 187 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
  • allo European Research Infrastructure Consortium (ERIC).

L’unica parte di Horizon Europe che è esclusa agli enti britannici è lo European Innovation Council Fund, lo strumento finanziario di equity per le piccole e medie imprese innovative.

Poiché tutti i programmi per il 2021-2027, l’adesione reale sarà confermata solo una volta approvati i testi legislativi. I dettagli di partecipazione saranno concordati tramite un Comitato speciale per la partecipazione ai programmi comunitari (Specialised Committee on Participation in Union Programmes).

La partecipazione del Regno Unito ai programmi sarà come associated country.

La partecipazione dovrà riguardare l’intero periodo di programmazione 2021-2027. Non è quindi possibile fare una prova e vedere come va, diciamo così.

Il contributo al programma

Per partecipare, Il Regno Unito dovrà ovviamente “pagare”, ossia contribuire al budget dei programmi comunitari.

L’Accordo prevede un meccanismo generale, basato su una quota di partecipazione (participation fee) a favore del budget messo a disposizione tramite i bandi e un contributo operativo (operational contribution) per coprire i costi di gestione del programma.

Il contributo sarà definito in proporzione al PIL del Regno Unito rispetto al PIL dell’Unione europea.

Per Horizon Europe si applicherà un meccanismo di correzione al contributo versato dal Regno Unito basato sul totale dei contributi ricevuti da enti britannici attraverso grant competitivi.

In breve, il contributo del Regno Unito a Horizon Europe aumenterà se i suoi enti riceveranno più sovvenzioni e — ipotesi meno probabile — diminuirà se gli enti britannici saranno meno competitivi.

Si tratta di un punto delicato. Il timore era infatti che il Regno Unito si avvantaggiasse dell’eccellenza del suo sistema di ricerca (in particolare per i finanziamenti ERC), ricevendo di più di quanto contribuisce.

La mobilità dei cittadini

Per partecipare ai programmi comunitari, il Regno Unito dovrà favorire l’ingresso e la residenza in Regno Unito di cittadini EU che partecipano a questi programmi. L’Accordo menzione esplicitamente studenti, ricercatori, persone in formazione e volontari. A questi cittadini EU dovrà applicare loro le medesime condizioni per accedere ai servizi UK previsti per i cittadini britannici.

L’Unione europea e i suoi stati membri si impegnano a fare lo stesso per i cittadini britannici.

Questo è punto importante, soprattutto per le Azioni Marie Sklodowska-Curie che hanno nella mobilità transnazionale una delle caratteristiche fondamentali.

Al momento della Brexit, il Regno Unito ha già introdotto una serie di restrizioni per l’ingresso di cittadini EU (sia per turismo che per lavoro). Tali restrizioni non varranno però, per esempio, per i ricercatori e le ricercatrici Marie Curie che hanno ottenuto una fellowship individuale con un’università UK.

La gestione dei programmi

Il Regno Unito potrà partecipare con propri rappresentanti o esperti ai diversi comitati o gruppi di esperti. Tali rappresentanti avranno diritto di esprimere la propria opinione e di ricevere tutte le informazioni, ma non avranno diritto di voto.

Nella scelta di esperti in virtù non della loro cittadinanza ma per la loro expertise, la Commissione non potrà penalizzare i cittadini inglesi. Si tratta del caso di esperti che assistono la Commissione e dei valutatori delle proposte.

Infine, il Regno Unito accetta che la Commissione europea, la Corte dei conti europea, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e altri enti demandati possano condurre anche sul territorio britannico le proprie verifiche e investigazioni per assicurare la corretta gestione dei finanziamenti comunitari. Le autorità britanniche si impegnano a collaborare attivamente a tale scopo, segnalando irregolarità e frodi.