Partner o fornitore?

Cosa distingue un partner da un fornitore di beni e servizi? Sono veramente assimilabili, come sembra suggerire un recente bando ministeriale?

Nelle ultime settimane mi sono occupato di un bando ministeriale che mi ha molto sorpreso. Ai capifila di progetto che hanno natura di enti pubblici – e solo a quelli – si chiede di individuare i partner di natura privati, profit e non profit, seguendo una procedure di evidenza pubblica. In breve, per questo bando i partner privati sembrano essere considerati quasi dei fornitori di servizi.

Alcune ipotesi sulle ragioni di questa scelta

Ne ho parlato con alcune persone: la maggior parte ritiene questo approccio inaudito, ma qualcuno ha sostenuto che, in fondo, le differenze tra un partner e un fornitore non siano così marcate.

Talvolta un fornitore viene inserito in una proposta come un (finto) partner di un progetto proprio per agirare le regole che nell’amministrazione pubblica regola gli acquisiti di beni e servizi. So che questo può accadere: quante società di consulenza ho visto inserire perché si occupassero della gestione di un progetto o della sua comunicazione.

L’idea che mi sono fatto è che invece si voglia disincentivare la costruzione di clientele, di gruppi di interesse tra enti pubblici e un ristretto numero di realtà private, spingendo l’ente capofila dimostrare di aver adottato l’approccio più ampio, inclusivo ed equo nella scelta delle proprie collaborazioni.

Perché partner e fornitori sono diversi

Resto comunque dell’idea che tra un partner e un fornitore di servizi di siano molte differenze fondamentali. Voglio qui provare ad elencare le principali.

1. Attività vs. beni e servizi

Un partner realizza una serie attività previste dal progetto, mentre un fornitore fornisce un servizio o un bene necessario per realizzare le attività previste.

Forse il confine tra i due casi non è sempre chiaro, ma certamente i secondi (beni e servizi) sono mezzi per realizzare le attività del piano di lavoro.

2. Collaborazione vs. scambio commerciale

Il rapporto tra capofila e partner è di tipo collaborativo: entrambi mirano a realizzare il progetto come da loro descritto.

Invece tra fornitore di un bene e servizio e committente c’è un rapporto di tipo commerciale che cerca di trovare il punto di incrocio tra domanda e offerta: il primo è interessato a fissare il prezzo più alto per la qualità e le quantità più basse, mentre il secondo cercare di ottenere il massimo al minor prezzo.

3. Simmetria vs. asimmetria del rapporto

Il rapporto tra partner è simmetrico, anche quando uno dei due enti è il capofila: se A è partner di B, allora anche B è partner di A. Tra committente e fornitore invece il rapporto è chiaramente asimmetrico: se A è fornitore di un bene o servizio per B, ma non viceversa.

La differenza di ruolo tra capofila e partner, che sembra implicare una asimmetria, in realtà è il rapporto tra parti, di cui uno (il capofila) è il primus inter pares ed è delegato dal consorzio a rappresentarlo di fronte al finanziatore.

La simmetria dei rapporti tra partner fa sì che i ruoli siano intercambiabili. Non è raro che chi sarà capofila sia definito alla fine della progettazione, tenendo conto di vari fattori.

Che tra i partner ci sia una sostanziale parità è dimostrato dal fatto che di norma questi hanno pari voce negli organi decisionali e solo in caso di ex aequo il voto del capofila ha un peso maggiore.

3. La responsabilità verso il consorzio

I partner rispondono in solido dei risultati del progetto. Ciò significa che se un partner non è in grado di portare a termine il proprio piano di attività, gli altri membri del consorzio dovranno attivarsi e trovare una soluzione per portare a termine le attività previste e realizzare i deliverable previsti del piano di lavoro.

Lo stesso livello e tipo di responsabilità non è richiesto al fornitore rispetto a eventuali partner inadempienti.

4. L’impegno finanziario

Anche rispetto ai costi, partner e fornitore si comportano in maniera diversa. I partner rendicontano il costo reale sostenuto per realizzare le proprie attività, mentre i fornitori non rendicontano i loro costi ma semplicemente si fanno pagare il prezzo concordato comprensivo di margine di guadagno, che è ignoto al committente / acquirente.

Inoltre, nella maggior parte dei casi, il partner si vede finanziato solo una quota del costo sostenuto, dovendo così contribuire al cofinanziamento del proprio lavoro, mentre un fornitore si vedrà pagato l’intero prezzo concordato, a prescindere dalla percentuale di finanziamento del progetto.

Conclusioni

Quali che siano le ragioni che hanno spinto il finanziatore a trattare i partner come dei fornitori, richiedendo una procedura di evidenza pubblica per il coinvolgimento, è bene non confondere i tuoi profili.

Se si vuole impedire che fornitori entrino in un progetto come finti partner o che un ente pubblico collabori solo i soliti enti privati noti, è bene pensare a rimedi diversi o essere più severi nella valutazione del partenariato al momento di finanziare il progetto.