Buone notizie sul fronte Brexit

Raggiunto un primo accordo per la Brexit e sembrerebbe un buon accordo per tutti

Lo scorso 8 dicembre il governo britannico e la Commissione europea hanno raggiunto un primo accordo, passo fondamentale per poter procedere nella definizione dei dettagli della Brexit. Qui trovate il comunicato stampa della Commissione europea.

L’accordo è stato approvato il 15 dicembre dal Consiglio europeo, ossia dai 27 Paesi dell’Unione europea (esclusa ovviamente la Gran Bretagna), come si vede il Report del Consiglio europeo del 15/12/2017.

Theresa May e Jean-Claude Juncker hanno chiuso (con successo?) la prima fase della Brexit
Theresa May e Jean-Claude Juncker alla conferenza stampa dell’8 dicembre (© European Union , 2017 / Photo: Etienne Ansotte)

Le novità per Horizon 2020 e gli altri programmi

 

L’accordo (il testo completo è disponibile sul sito della Commissione europea) prevede novità importanti anche per la partecipazione del Regno Unito ad Horizon 2020 ed agli altri programmi comunitari.

Il Regno Unito continuerà a mantenere i suoi impegni anche per gli anni 2019 e 2020 presi all’interno del Multiannual Financial Framework 2014-2020 (art. 59 e 71). Di conseguenza, tutti enti con sede nel Regno Unito continueranno ad essere eligibili a finanziamento per tutti i programmi coperti dal Multiannual Financial Framework 2014-2020, compresi quindi anche Horizon 2020 ed Erasmus+ (art. 71). L’eligibilità resterà valida per tutta la durata dei progetti, anche dopo la Brexit, sia per i progetti in corso che per le proposte ancora da presentare (art. 71).

Viene così sconfessata la nota del 6 ottobre 2017 pubblicata sul Participant Portal, secondo la quale gli enti britannici avrebbero dovuto perdere l’ammissibilità a finanziamento il giorno stesso della Brexit. Inoltre, il governo del Regno Unito non avrà più bisogno di finanziare la parte britannica a seguito della perdita di ammissibilità a finanziamento, come si era impegnato fare con un policy paper del 6 settembre. (Per maggiori dettagli vi rimando al mio post Brexit e Horizon 2020: quali effetti per le prossime proposte?)

Unione europea e Regno Unito sono pronti nella seconda fase delle negoziazioni, a rivedere le regole per evitare inutili carichi burocratici (art 72). Questo sgombra il campo da tutta una serie di difficoltà burocratiche (che avevo analizzato in Brexit e Horizon 2020: quali effetti per le prossime proposte? (seconda parte) ), a partire dalla eventuale necessità di emendare tutti i Grant Agreement in corso.

E per il futuro?

Il Regno Unito conferma di voler partecipare ad alcuni programmi comunitari dopo il 2020 come Paese terzo, ossia non Stato membro dell’Unione europea (art 73).

The UK states that it may wish to participate in some Union budgetary programmes of the new MFF post-2020 as a non-Member State.

Si noti che non si dice con quali modalità e si evita accuratamente di menzionare la possibilità di collaborare come Paese associato al programma. Evidentemente — tra modello canadese e modello norvegese la confusione è ancora molta. Vale ancora la ricerca di un “more ambitious and close partnership with the EU than any yet agreed between the EU and a non-EU country”, come recita il policy paper inglese di settembre.

La strada verso la Brexit è ancora lunga e potrebbe riservare ancora sorprese.