Il 14 ottobre 2015 sono stati pubblicati i piani di lavoro per il secondo biennio, 2016-2017, di Horizon 2020. Dal 15 ottobre le prime call apriranno e le prime scadenze sono già prossime. Ma quali sono le novità di questo nuovo biennio?
La grande novità è… il nuovo presidente della Commissione Europea Junker
L’impianto generale, pur introducendo alcune limitate novità qua e là, si caratterizza soprattutto per la firma apposta da Jean-Claude Junker, entrato in carica il 1° novembre 2014 e quindi dopo l’avvio del programma comunitario l’11 dicembre 2013.
L’introduzione generale ai programmi di lavoro 2016-2017 di Horizon 2020 traccia una sintesi delle priorità di Horizon 2020 sulla base di alcune delle priorità fissate dall’Agenda del Presidente della Commissione:
- A new Boost for Jobs, Growth and Investment
- A Connected Digital Single Market
- A Resilient Energy Union with a Forward-Looking Climate Change Policy
- A Deeper and Fairer Internal Market with a Strengthened Industrial Base
- A Stronger Global Actor, Towards a New Policy on Migration, and An Area of Justice and Fundamental Rights Based on Mutual Trust.
Consiglio la lettura delle pagine 6-13 del programma di lavoro, o almeno della sintesi fornita nel MEMO allegato al comunicato stampa di presentazione del nuovo biennio. Servirà a capire cosa si sta aspettando la Commissione. L’Agenda Junker è destinata a diventare il riferimento primario quando si dovrà discutere dell’impatto delle proposte di progetto che si presenteranno nel prossimo biennio.
Se il passaggio da Settimo Programma Quadro ad Horizon 2020 corrispondeva al passaggio dalla nozione di ricerca e sviluppo tecnologico (RTD) a quello di ricerca e innovazione (R&I), questo secondo biennio sembra spingere l’acceleratore proprio sull’innovazione.
Ciò non stupisce chi abbia letto l’agenda A New Start for Europe: My Agenda for Jobs, Growth, Fairness and Democratic Change (Political Guidelines) o almeno il Summary : noterà come i termini “research” e “innovation” compaiano raramente e sempre associati a “investment”, “industry”, “competitiveness”.
In breve, la ricerca e l’innovazione devono aiutare l’Unione Europea ad uscire dagli effetti della crisi economica, come spiega bene il contesto politico premesso alla presentazione delle priorità chiave per il 2016-2017.
Si potrebbe pensare che si tratti comunque di un esercizio di retorica quello di voler far rientrare le priorità delle call nelle priorità della Commissione Junker. Qua e là si sente qualche forzatura (ad esempio, cosa collega l’efficienza del sistema sanitario al mercato interno e alla sua base industriale), ma nel complesso il gioco è favorito dal nuovo approccio di Horizon 2020 centrato sulla nozione di innovazione.
Come sarà il budget per il 2016-2017
Il budget per il prossimo biennio tradisce ancor più questa impostazione. La Tabella 1 rielabora i budget del biennio 2014-2015 e del biennio 2016-2017.
Per il primo pilastro, si nota un aumento sensibile per le FET, mentre le altre (ERC, MSCA e Infrastructures) mantengono i livelli del biennio precedente o hanno un lieve calo.
Nel secondo pilastro, le LEITS (Leadership in Enabling and Industrial Technologies, che riunisce NMPB, ICT e Space) hanno un calo sensibile, tra il 25% e il 40%. Aumentano invece le linee di Innovation in SMEs e l’Accesso alla finanza di rischio, che si rivolgono direttamente alle imprese.
Nel terzo pilastro, tutte le sfide sociali subiscono tagli significativi con l’eccezione di Food (verrebbe da parlare di effetto Expo 2015).
In aumento sono le linee orizzontali di Horizon 2020, soprattutto grazie a Spreading excellence e in particolare al nuovo Cross-cutting activities, una delle novità di questo biennio.
Questo programma di lavoro riunisce alcune call trasversali alle diverse linee di H2020, che nel biennio precedente erano erano invece inserite nei programmi di lavoro di ICT, NMPB e delle sfide sociali Energy e Climate action. Per il 2016-2017, i bandi saranno:
- Call “Industry 2020 in the Circular Economy”, comprendenti le sub-calls: Pilots; Factories of the Future – FOF; ICT for the Factories of the Future; Sustainable Process Industries – SPIRE; Circular Economy;
- Call “Internet of Things”;
- Call “Smart and Sustainable Cities”.
La Tabella 2 riassume le linee di budget della Commissione che alimenteranno la dotazione per i tre bandi delle Cross-cutting activities.
Anche tenendo conto di queste rimodulazione dei bandi, è evidente che i tagli a ICT, NMPB, Energy e Climate action (circa 1.488 milioni di euro) non è compensato dal nuovo Cross-cutting activities (pari a € 1.040 milioni di euro). In particolare, le riduzioni per ICT, NMPB, SC3 Energy e Climate action restano con il segno negativo tra il -7,50% e il -12%, senza contare i tagli a Health, e con l’eccezione dell’ulteriore aumento per Food.
Queste non sono le uniche novità. Spero nei prossimi giorni per presentarvele nel dettaglio.
Fonti:
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I dati del 2014 sono tratti dal MEMO/13/1085: “Horizon 2020 – the EU’s new research and innovation programme” del Comunicato stampa del 11 dicembre 2013 di lancio dei bandi 2015
- I dati 2015 dal MEMO/14/492 : “First Horizon 2020 Work Programme update – launch of FTI and innovation prizes del Comunicato stampa del 22 luglio 2014
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I dati 2016-2017 dal MEMO/15/5832 “Horizon 2020: new Work Programme supports Europe’s growth, jobs and competitiveness” del Comunicato di stampa del 14 ottobre 2015.
- I dati della Tabella 2 sono tratti dal Work Programme 17. Cross-cutting activities (Focus Areas) 2016-17.